sulle fiabe

Ho appena iniziato  'Leggere Lolita a Teheran' di Azar Nafisi, un libro coinvolgente, nel quale ho trovato un passaggio che mi ha particolarmente colpito e che riporto più avanti, nel quale l'autrice cerca di rispondere ad una sua allieva che si chiedeva perchè storie come Madame Bovary o Lolita - così tristi e tragiche - ci trasmettano una specie di felicità.
"Ogni fiaba offre la possibilità di trascendere i limiti del presente e dunque, in un certo senso, ci permette alcune libertà che la vita ci nega. Tutte le grandi opere di narrativa, per quanto cupa sia la realtà che descrivono, hanno in sè il nocciolo d'una rivolta, l'affermazione della vita contro la sua stessa precarietà. Ma è nel modo in cui l'autore riracconta la realtà, e ne acquisisce il controllo dando origine a un mondo nuovo, che questa rivolta prende forza: tutte le grandi opere d'arte celebrano l'insubordinazione contro i tradimenti, gli orrori e i tranelli della vita. La perfezione e la bellezza del linguaggio si ribellano alla mediocrità e allo squallore di ciò che descrivono. Ecco perchè  ci piace Mdame Bovary e piangiamo per Emma, perchè leggiamo avidamente Lolita e il nostro cuore si strugge per la sua piccola, volgare, poetica e sfacciata eroina."

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